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11/2/2022

I segnali precoci di plusdotazione: i genitori come osservatori speciali

Come sappiamo non c’è consenso tra gli studiosi su quale sia la definizione di plusdotazione rispetto a nessuna età, ma sappiamo che i segni di plusdotazione nei bambini piccoli sono principalmente legati alla loro precocità nel raggiuggimento di alcune tappe miliari dello sviluppo, e alla velocità con cui acquisiscono conoscenze in uno o più domini di esperienza. 

Questi bambini, fin dalla più tenera età, si differenziano dai loro coetanei perché imparano più velocemente e precocemente, spinti da una forte curiosità che cercano di colmare anche in modo autonomo. 

Inoltre, spesso, durante i primi colloqui conoscitivi i genitori ci riferiscono che i loro figli, fin da piccoli, hanno mostrato la capacità di fare connessioni complesse, e pensieri particolarmente innovativi che sono paragonabili a quelli di bambini più grandi. Spesso queste peculiarità si combinano con un’elevata sensibilità, un’ottima abilità di osservazione, un profondo senso di giustizia e precoci riflessioni su aspetti etico-morali o tematiche di carattere sociale che, in certi bambini, possono provocare manifestazioni emotive molto intense, non facilmente gestibili dagli adulti di riferimento. 

L’osservazione dei genitori dei bambini in età prescolare è una prima importante risorsa che consente allo specialista di iniziare a delineare la cornice ambientale in cui si manifesta ed emerge il profilo di plusdotazione. Le considerazioni, le valutazioni e anche le sensazioni dei genitori sono in genere molto realistiche rispetto alla possibile presenza di un profilo di plusdotazione, e forniscono preziosi indizi utili per l’identificazione del  bambino gifted. 

I genitori sono una risorsa preziosa nell’identificazione precoce della plusdotazione dei loro figli poiché hanno la possibilità di osservarli e analizzare il loro comportamento in molteplici contesti, sia formali che informali: quando giocano da soli e nelle situazioni in cui interagiscono con i pari, con gli adulti o con bambini più grandi (Silverman et al., 1986). 

La letteratura più recente conferma il punto di osservazione privilegiato della famiglia da cui lo specialista non può prescindere per effettuare un percorso di scoperta del potenziale che sia efficace anche nei casi in cui il bambino sia molto piccolo. 

Non ci stancheremo mai di ripetere che l’identificazione precoce del quadro di plusdotazione è un elemento prezioso per garantire prospettive di sviluppo positive, il benessere globale del bambino e la conseguente realizzazione del potenziale.

Di contro la mancata identificazione della giftedness non permette ai genitori e agli insegnati la messa in atto di interventi necessari per supportare il piccolo rispetto ai suoi peculiari bisogni emotivi e di apprendimento.

Il mancato riconoscimento di tali caratteristiche può comportare in età scolare e soprattutto nei momenti di passaggio tra un ciclo e l’altro, la manifestazione di difficoltà come, ad esempio, un atteggiamento negativo verso la scuola, noia, underachievement, problemi relazionali ed emotivi (Assouline et al., 1997). 

A prescindere dalla questione scolastica, il sostegno della famiglia e la comprensione delle caratteristiche del bambino gifted da parte degli adulti significativi, sono fattori protettivi centrali per lo sviluppo dell'identità e il benessere del bambino plusdotato (Gross, 1993). I bisogni socio-emotivi non possono essere soddisfatti pienamente se scegliamo di ignorare il fatto che il bambino sia gifted .

Vi sono studi longitudinali che hanno messo in evidenza come i segnali della plusdotazione possano essere riscontrabili fin dal primo anno di vita (Gottfried et al., 2006; Ruf, 2005). 

Uno dei segnali di precocità maggiormente citati riguarda lo sviluppo linguistico avanzato anche se, come sappiamo, non è l’unico elemento, e non sempre è presente in tutti i profili di sviluppo dei bambini gifted. I genitori in genere osservano anche un'insolita curiosità per svariati argomenti, spesso non tipici per l’età, che portano il bambino a fare tante domande di approfondimento, anche molto complesse. Vengono poi osservati elementi quali un'insolita memoria, capacità di ragionamento astratto, creatività, capacità di cogliere i dettagli, e un senso dell'umorismo insolito per l’età. 

Gli indici di QI sono sicuramente utili a cogliere alcuni aspetti del bambino ma non sono sufficienti per dare conto della complessità della sua identità, e di come le opportunità che ha avuto, gli stimoli e lo stile educativo a cui stato esposto a casa e a scuola, abbiano interagito con le sue caratteristiche di personalità, contribuendo allo sviluppo di una traiettoria di crescita unica e peculiare. Quando i bambini sono molto piccoli è più che mai necessario integrare la valutazione tramite strumenti standardizzati con osservazioni puntuali da parte delle figure di riferimento. 

In letteratura sono state stilate delle chcklist per aiutare i genitori o gli insegnanti ad indentificare in modo precoce le caratteristiche dei bambini gifted. Qui di seguito la lista di caratteristiche messa a punto da Linda Silverma (Silverman, 1993):

1.     Buone capacità di problem solving ragionamento 

2.     Capacità di apprendimento rapido 

3.     Vocabolario ampio 

4.     Ottima memoria 

5.     Mantengono a lungo l’attenzione

6.     SensibilitàÌ€ molto intensa

7.     Compassione per gli altri

8.     Perfezionismo

9.     Intensità 

10.  Sensibilità morale 

11.  Forte curiosità 

12.  Perseveranza nelle aree di interesse

13.  Molta energia

14.  Preferisce i compagni più grandi

15.  Ampia gamma di interessi 

16.  Grande senso dell'umorismo 

17.  Lettore precoce o accanito 

18.  Grande senso di equità e giustizia

19.  A volte appare maturo per la sua età

20.  Ha spiccate capacità di osservazione  

21.  Ha un’immaginazione vivida 

22.  È molto creativo

23.  Tende a mettere in discussione l'autoritàÌ€

24.  Abile con i numeri

25.  Bravo con i puzzle

 

In un altro studio (Harrison, 2004) si è proposto di indagare la natura del pensiero dei bambini plusdotati nella prima infanzia facendo emergere che ciò che caratterizza in prevalenza i soggetti gifted sin da piccoli è la continua ricerca della complessità e delle connessioni tra pensieri, fatti, eventi. Sono state inoltre elencate una serie di caratteristiche primarie che si riferiscono ad approcci e processi cognitivi, interessi e risultati e includono le seguenti categorie: 

 

1.     curiosità, 

2.     motivazione intrinseca;

3.     memoria eccezionale; 

4.     creatività; 

5.     formulazione di ipotesi di ricerca e sperimentazione di teorie; 

6.     conoscenza avanzata di concetti e processi di alfabetizzazione e calcolo precoci; 

7.     rappresentazione visiva avanzata e dettagliata.

 

L’identificazione precoce dell’alto potenziale è ritenuta un fattore protettivo poiché permette di ridurre le difficolta che il bambino potrebbe riscontrare nel suo percorso ma è necessario sottolineare che non si possono attribuire le stesse caratteristiche a tutti i bambini gifted poiché ogni individuo differisce per fattori legati alla personalità e all’ambiente nel quale è immerso. Nel nostro lavoro di consulenza alle famiglie dei piccolissimi, accompagniamo i genitori in questo percorso di scoperta del loro bambino e di loro stessi.

 

 

 

 

Bibliografia

Assouline, S. G., & Lupkowski-Shoplik, A. (1997). Talent searches: A model for the discovery and

        development of academic talent. In N. Colangelo & G. A. Davis (Eds.), Handbook of gifted   

        education (2nd ed., pp. 170-179). Boston: Allyn and Bacon.

Chamrad, D. L., & Robinson, N. M. (1986). Parenting the Intellectually Gifted Preschool Child. Topics in Early Childhood Special Education, 6(1), 74–87. https://doi.org/10.1177/027112148600600110

Gottfried, A. W., Gottfried, A. E., & Guerin, D. W. (2006). The Fullerton longitudinal study: A long-term investigation of intellectual and motivational giftedness. Journal for the Education of the Gifted, 29(4), 430–450. https://doi.org/10.4219/jeg-2006-244

Gross, M. U. M. (1993). Exceptionally gifted children. Routledge. https://doi.org/10.1111/j.0021-8774.2005.00541.x

Harrison, C. (2004). Giftedness in early childhood: The search for complexity and connection. Roeper Review, 26(2), 78–84. https://doi.org/10.1080/02783190409554246

Hodge, K. A., & Kemp, C. R. (2000). Exploring the nature of giftedness in preschool children. Journal for the Education of the Gifted, 24(1), 46–73. https://doi.org/10.1177/016235320002400103

Ruf, D. L. (2005). Losing our minds: Gifted children left behind. Great Potential Press, Inc..

Silverman, Linda K., Chitwood, D. G., & Waters, J. L. (1986). Young Gifted Children: Can Parents identify Giftedness? Topics in Early Childhood Special Education, 6(1), 23–38. https://doi.org/10.1177/027112148600600106

Silverman, Linda Kreger. (1993). Characteristics of Giftedness Scale : Research and Review of the Literature. Gifted Development Center, 1–9.

 

 

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